La robotica educativa, cioè la metodologia che prevede un impiego didattico della robotica, si propone di coinvolgere studenti di ogni età, dalla scuola di infanzia alle superiori, nello studio delle materie scientifico tecnologiche in maniera diversa. L’apprendimento avviene emergendo dal lavoro di gruppo, da un nuovo ruolo dell’insegnante (che "scavalca la cattedra" ed entra nel gruppo, guidando la scoperta). Si introduce un nuovo concetto di errore, non più come giudizio negativo, ma come incentivo a fare meglio. La robotica permette di lavorare con strumenti che possono coinvolgere ragazzi anche molto diversi tra loro, per provenienza culturale e linguistica, per età, per stile di apprendimento.

Le esperienze di robotica educativa sono estremamente inclusive, i ragazzi più dotati e quelli con difficoltà di apprendimento sono accomunati nella progettazione, nella costruzione, nella programmazione di piccoli robot lavorando in gruppo e mettendo in mostra i propri talenti, le proprie intelligenze diverse, evidenziandole agli occhi dei docenti e dei propri compagni. Il riconoscere l’intelligenza dell’altro anche se diverso è il primo passo per l’integrazione completa di stranieri, portatori di handicap, o studenti “difficili”.

I progetti di robotica educativa sono abitualmente usati in Europa anche per migliorare l’apprendimento di genere, consentendo alle ragazze di non allontanarsi dalle materie scientifico-tecnologiche.

Il progetto ha come finalità generale la continuità del processo formativo, l'acquisizione di capacità critiche e di autonomia, la formazione delle persone e il rispetto delle diversità.